Endodonzia

L'endodonzia è quella branca della odontoiatria che si occupa della diagnosi e del trattamento dei processi patologici a carico della polpa dentaria e dei tessuti che circondano la radice.

Il trattamento endodontico consiste nell'asportazione della polpa dentaria dall'interno del dente e nella successiva otturazione canalare.

Il trattamento di Endodonzia viene eseguito sotto anestesia. Le sedute sono più o meno lunghe, a seconda del tipo di dente e delle eventuali varianti anatomiche o problematiche patologiche.

Come per le ricostruzioni conservative, anche la terapia canalare richiede l'isolamento del dente oggetto della cura con

la diga.

Ogni trattamento prevede l'esecuzione di almeno due controlli radiografici, solo in questo modo sarà visibile l'anatomia radicolare del dente.

Il trattamento è indolore: solo in caso di sintomatologia acuta può essere necessaria una anestesia aggiuntiva, che in pochi istanti risolve il problema.

Terminata la devitalizzazione è possibile procedere con un restauro provvisorio o direttamente con l'otturazione definitiva.

percentuale di successo elevatissima

Trattamento

La percentuale di successo di una devitalizzazione a distanza di anni è elevatissima. Solo in casi rarissimi è necessario, se possibile, intervenire nuovamente con un "ritrattamento endodontico" o con un piccolo intervento, per rimuovere il tratto terminale infetto delle radici (apicectomia) e ritrattare il canale con una terapia retrograda, in modo da sigillarlo nuovamente.


Come conseguenza del trattamento, per qualche settimana è possibile che il dente trattato possa essere sensibile e richiedere una terapia analgesica.

Una radiografia in bianco e nero di un dente con un cerchio attorno.
Una radiografia in bianco e nero di un dente con un buco.

Nel caso in cui il dente che richiede il trattamento endodontico sia andato incontro a infezione con conseguente ascesso, sarà necessario combinare la terapia antibiotica alla devitalizzazione e potrebbero richiedersi più sedute prima di poter

completare la terapia.

Il dente devitalizzato è un dente più fragile e, in base al grado di distruzione del tessuto dentario della corona, ovvero la porzione di dente visibile e con la quale mangiamo, potrà essere necessario proteggerlo con un intarsio o una corona protesica.

Le protesi dentarie possono essere fisse o rimovibili e possono essere supportate dai denti naturali, da impianti o semplicemente dai tessuti muco-gengivali.

Protesi mobili

La protesi dentaria mobile può essere, a sua volta:

  • Protesi Parziale (Scheletrato): è solitamente formato da una struttura metallica chiamata scheletrato che viene ancorata per mezzo di ganci o attacchi ai denti naturali residui. La presenza di attacchi metallici consente di ottenere un migliore livello di stabilità funzionale e masticatoria.
  • Protesi Totale (Dentiera): in mancanza di denti o radici naturali residue, la protesi totale in resina sostituisce una o entrambe le arcate dentarie poggiando unicamente sulle mucose o sull'osso del paziente. È la soluzione più economica e meno complessa per ripristinare le funzioni orali del paziente, ma presenta criticità relativamente alla "stabilità" della protesi e all'Efficacia Masticatoria ridotta.

Protesi fissa

La protesi fissa sostituisce gli elementi dentari naturali con manufatti definitivi e stabili e può essere costituita da:

  • Corone (un solo dente): le corone sono protesi dentali per denti singoli dei quali almeno la radice è conservata. Si ancorano o al dente opportunamente preparato o, tramite perni endocanalari, alla radice.
  • Ponti (più elementi dentari): nei ponti l'elemento dentario estratto si sostituisce con una protesi dentale. Essa comprende anche gli elementi dentari adiacenti che vengono per questo ridotti a monconi e protesizzati anch'essi. L'elemento mancante assieme agli elementi pilastro (i monconi sui quali si appoggia) forma il ponte.

Protesi implantare

Si differenzia dalla protesi fissa a supporto dentale perchè è supportata da pilastri artificiali (impianti) che consentono

una riabilitazione che rispetta i principi estetico-funzionali di ogni singolo paziente.


Tranne rari casi la protesi implantare è sempre avvitata sui rispettivi impianti dentali per consentire la possibilità di reintervento, qualora negli anni, ce ne sia necessità.

La protesi implantare oggi viene eseguita per sostituire un singolo dente, più denti o un'intera arcata dentaria.


In quest'ultimo caso non è necessario inserire un impianto per ciascun dente perso, ma solo un numero ridotto, in genere compreso tra 4 e 6 impianti.

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