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I 3 stadi della parodontite. Ecco come difendersi.

Il dente è formato da una parte visibile, la corona e da una parte non visibile in condizioni di salute, la radice. 

Quest’ultima s’inserisce nell’alveolo (una cavità ossea) e si collega al supporto osseo attraverso delle fibre che costituiscono il legamento parodontale che, attaccandosi direttamente alla gengiva, nel punto di passaggio tra corona e radice, va a costituire il sigillo parodontale impedendo ai batteri di penetrare nello spazio sottostante.


Per approfondire gli aspetti principali della parodontite 


Nel punto di contatto con il dente, la gengiva forma una piccola piega, il solco gengivale che, in condizioni di salute, non è più profondo di un paio di millimetri.

Nel punto di contatto con il dente, la gengiva forma una piccola piega, il solco gengivale che, in condizioni di salute, non è più profondo di un paio di millimetri.

Quando le nostre gengive stanno bene, hanno un colore rosa corallo e seguono il contorno di ogni dente, disegnando un profilo a “U”. E soprattutto non sanguinano.

Proprio sul solco gengivale tendono ad accumularsi i batteri della bocca che, se non rimossi da una corretta igiene orale, si aggregano formando la placca batterica parodontopatogena.

La Società Italiana di Parodontologia ci dice che su un singolo dente possono trovarsi fino a un miliardo di batteri. Se passano più di quattro ore dall’ultimo pasto, prima che ci si lavi i denti, la placca batterica si moltiplica creando un “film” che facilita l’insorgere della carie e dell’infiammazione delle gengive. 

Gli stadi della parodontite

Gengivite: le gengive cominciano a gonfiarsi e sanguinano con facilità.

Inizio della malattia parodontale: comparsa delle prime tasche gengivali e primi danni ossei.

Parodontite moderata: riduzione importante dell’osso alveolare.

Parodontite grave: grave riduzione dell’osso alveolare con possibile perdita dei denti.

La malattia parodontale è sempre preceduta da una gengivite, se non trattata può diffondersi, coinvolgendo parti più profonde del parodonto. L’ulteriore depositarsi della placca, porta all’aggravamento della gengivite caratterizzata da gonfiore, arrossamento, sanguinamento al sondaggio e perdita di aderenza gengivale. In questa fase la malattia è reversibile con una rimozione professionale della placca ed una corretta igiene orale domiciliare.

Se non si interviene tempestivamente, può avere inizio la malattia parodontale. Si tratta di una lesione irreversibile che, ai sintomi della gengivite, associa la formazione di tasche ovvero difetti ossei. Nelle tasche i batteri si annidano e proliferano indisturbati, così la malattia è in grado di auto-alimentarsi. Nello stesso individuo, la gravità della lesione parodontale può variare da dente a dente e da una superficie all’altra. 

Se la parodontopatia viene trascurata, l’infiammazione crea danni sempre più gravi: l’osso alveolare si riduce ulteriormente, fino ad arrivare alla mobilità del dente. A seconda della gravità della perdita di supporto parodontale, la malattia viene classificata come lieve, moderata o grave.

Come mantenere in salute le gengive?

Con una buona igiene orale domiciliare, una buona igiene orale professionale e con delle buone difese immunitarie dell’organismo.

Se viene meno una di queste condizioni, ha inizio il processo infiammatorio. Inizialmente coinvolge solo la gengiva (gengivite) ma, se trascurata, l’infezione progredisce: distrugge il collegamento tra dente e gengiva, provoca riassorbimento osseo, fino a portare alla perdita dei denti.

La malattia parodontale è una malattia subdola: inizialmente non presenta sintomi evidenti, per questo solo lo specialista può rilevarla grazie a radiografie specifiche (Status 21) e a sondaggi parodontali del solco gengivale, misurandone la profondità.

Ecco perché in Oralee la prima visita parodontale, dura circa due ore.

I fattori di rischio della parodontite

Oltre ai fattori di rischio batterici, esistono dei fattori legati al paziente. Sono molte le ricerche che negli anni hanno evidenziato una correlazione tra periodontite e fattori ereditari: le indagini scientifiche stanno cercando di identificare i geni associati alla malattia parodontale. Altri fattori di rischio possono essere i farmaci, la diminuzione o l’alterazione della composizione della saliva, malocclusioni e la respirazione orale.

Tra i fattori aggravanti, di particolare rilevanza nella società contemporanea, fumo e un alto livello di stress. Il fumo, in particolare, non solo aumenta il rischio di sviluppare la malattia ma ne attenua anche la percezione dei sintomi come arrossamento e sanguinamento gengivale. Un motivo in più per smettere di fumare.

Gli obiettivi principali della terapia parodontale sono:

  • eliminare la placca batterica sopra e sottogengivale;
  • motivare il paziente ad una corretta igiene orale;
  • ridurre i fattori di rischio correlati alla malattia;
  • arrestare la progressione della malattia;
  • ottenere uno stato di salute dell’apparato masticatorio;
  • prevenire il riacutizzarsi della malattia.

L’esito della terapia dipende principalmente da tre fattori: la capacità di rimuovere la placca sopra e sottogengivale con una fase igienica professionale, la capacità del paziente di praticare un’adeguata igiene domiciliare e la suscettibilità con con cui il suo sistema immunitario reagisce ai batteri.

Ci sono poi due luoghi comuni piuttosto diffusi che vanno sfatati: il primo sostiene che la periodontite non possa essere curata, il secondo che con il laser la si può curare in modo rapido ed efficace. Qualcuno promette anche la guarigione, ma questo non è possibile.

La malattia parodontale può essere curata e tenuta sotto controllo grazie alle tecniche descritte dalla letteratura scientifica e verificate negli anni. Non può invece essere guarita.

Il laser invece non ha ancora dimostrato scientificamente la propria efficacia, per questo non rientra nelle linee guida di trattamento dell’American Academy of Periodontology.

Ad oggi la malattia parodontale è la prima causa della perdita dei denti nella popolazione adulta dei paesi industrializzati: provoca disturbi nella vita relazionale, nell’estetica del sorriso, nella riduzione della funzione masticatoria e fonatoria.

In sintesi, per avere la corretta diagnosi e curare efficacemente la malattia parodontale, ci si deve affidare ad un dentista specializzato in parodontologia.

Per saperne di più